Per questo 8 marzo facciamo parlare l’immagine di Valentina Bongiovanni e la storia di Alfonsina Strada “esempio di caparbietà e tenacia per raggiungere il cambiamento”.
...pedaliamo tutti insieme!!!
ALFONSINA STRADA
Alfonsa Rosa Maria Morini nasce nel 1891 in Emilia, da genitori poveri, poverissimi di cui fu la seconda di dieci FIGLI. Quella con la sua famiglia fu una vita dura, una fame da mangiare anche i gambi dei cavoli, che erano il piatto quotidiano…
Il destino entrò in casa Morini sotto la forma magica di due ruote, un manubrio ed una sella. Una bici comprata da Carlo, il padre, datata ma funzionante. Alfonsina aveva dieci anni e aveva trovato il suo tappeto magico, ma gliela proibirono… la bici era un mezzo riservato agli uomini, le donne in bici destavano scandalo. Per questo da chi non la amò mai venne soprannominata “il diavolo in gonnella”.
Alfonsina se ne fregava di pregiudizi e preconcetti: lei voleva pedalare E PEDALAVA! La domenica ai genitori diceva di andare a messa invece andava a pedalare. Andò bene un paio di volte finché fu scoperta e punita, e la madre concluse: “se vuoi pedalare prima devi sposarti”.
Trovò un uomo e lo sposò, a Milano, lui faceva il meccanico e le regalò come dono di nozze una bicicletta. Divenne primo allenatore e sostenitore, lui: Luigi Strada.
Nel 1924 chiese di participare al Giro d’Italia. Nell’accettare la sua candidatura ci fu molto imbarazzo soprattutto da parte dei giornali dai quali fu rinominata Alfonsin o Alfonso: nessuno poteva credere ad una donna al giro. Partì col dorsale numero 72, erano 90 i partenti. La corsa non andò benissimo, arrivò alla fine 21 ore dopo il primo, e fu inizialmente squalificata in quanto arrivata eccessivamente fuori tempo.
Alfonsina era però entrata nei cuori di tutti e giunta a Milano alla conclusione del tour venne invitata a fare il giro del velodromo Sempione con un mazzo di fiori in braccio perché tutti la potessero acclamare.
Alfonsina è stata un esempio di caparbietà e tenacia per raggiungere il cambiamento.
Grazie a te Alfonsina io pedalo tutti i giorni, in tutti i sensi.
LOTTO MARZO