Si definisce “artigiano del colore” Fulvio Luparia, anima ed artefice del Laboratorio Luparia, in Via Quittengo a Torino. Un ampio spazio dove colori, stoffe, abiti ed accessori raccontano un’attività pluriennale soprattutto nel segno del vintage, del recupero, della ricerca, della sartoria, della trasformazione, del ricreare. “I tessuti che dipingo – spiega- sono prototipi unici di un campionario in continua evoluzione. Tracce sottratte alla pittura si fanno trama ed ordito, segno di eccellenza di prodotti in cui a primeggiare sono sfumature e combinazioni cromatiche dalle quali lasciarsi avvolgere”.
Negli anni ’80 collaboratore di Franco Arese nella distribuzione in Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria di marchi sportivi, poi dal 1987 al 1992 responsabile commerciale nel settore sportswear del Gruppo Finanziario Tessile (GFT), nel 1994 Fulvio Luparia apre i negozi vintage Docks Dora a Torino e a Milano. Dalla fine degli anni ’90, e la successiva apertura del Laboratorio si specializza sempre più nella riconversione di capi vintage con l’uso del colore ed anche una vestibilità rivisitata avviando collaborazioni con alcuni dei più importanti marchi della moda italiana. “Siamo stati – ricorda- la prima azienda che ha cominciato a fare maglie autografate con il colore spray. Attualmente lavoro per conto terzi, aziende e brand che mi consegnano capi nuovi che io tratto e coloro utilizzando appunto l’aerografo, il rullo, i pennelli, le spugnette. Mi capita però anche di recuperare maglie e capi usati modificandone la struttura ed il colore”.
Il risultato sono capi unici, con colori e sfumature di notevole impatto. Una passione quella per il colore condivisa anche dal figlio Mattia, ” un bellissimo ragazzo, ha 30 anni, tetraplegico dalla nascita, è una vera forza della natura, un artista” racconta con orgoglio Fulvio ricordando i diversi riconoscimenti ricevuti, in mostre, tra le quali una delle prime edizioni di Paratissima, e i lavori fatti, quadri ma anche borse, cinture ed altri oggetti, dove protagonista è ancora una volta il colore.
“La filosofia alla base è quella del consumo etico- spiega ancora- l’usato può avere ancora nuova vita con il colore, con nuove forme. È un percorso intrapreso da tempo ma, grazie anche ad importanti collaboratori che mi hanno affiancato e mi affiancano continuo a percorrere”. Tra questi Rossana Rupiani di ” Osso”, artigiana, che crea abiti con tessuti e materiali diversi, nuovi ma anche destinati al macero nell’ ottica di ” riciclare creando oggetti di moda unici, soluzione allo spreco e alla moda massificata”.
LABORATORIO LUPARIA
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