“Perché ho scelto il vetro? In realtà è lui che ha scelto me. Ho provato tanti materiali ma il vetro ha una forza, quando lo lavori devi essere presente. Devi rispettarlo, è vivo. In un certo senso mi ha portato a vivere la vita in pieno”. A raccontare la sua storia è Chiara Lee Taiarol, milanese, mamma americana, origini venete, che dopo uno studio ed una ricerca che l’ha portata in diverse parti del mondo, dall’Australia a Seattle, quattro mesi fa, in piena pandemia ha deciso di aprire a Murano, una sua fornace insieme all’amica e socia Mariana Oliboni. Nasce così El Cocal, il gabbiano in veneziano, un’attività declinata rigorosamente al femminile con il massimo rispetto della tradizione ma la volontà di contaminarsi con generi ed arti diverse, a partire dalla musica.
Ma andiamo con ordine. “Lavoro il vetro da circa 10 anni – racconta Chiara – ho viaggiato molto per imparare questa lavorazione. Rientrata in Italia, a Murano, ho cercato lavoro ma è stato molto difficile sia per la carenza, sia per la mentalità un po’ chiusa rispetto alle possibilità per le donne in questo ambito. Poi il lockdown ha ulteriormente complicato tutto ed a quel punto ho deciso di realizzare un sogno che avevo da tempo: aprire una fornace tutta mia”.
A condividere l’avventura c’è Mariana Oliboni, musicista. Anche per lei pandemia e lockdown hanno significato difficoltà di lavoro. Ma ‘El Cocal’ può essere un luogo di nuove sperimentazioni, in cui vetro e musica si fondono. Il progetto a cui stanno lavorando “è la realizzazione di una serie di strumenti in vetro che possono essere suonati utilizzando l’elettronica. Accanto a questo la campionatura dei suoni della fornace, sempre in un’ottica di sperimentare cose diverse”. Ma non è questa l’unica innovazione a cui Chiara e Mariana pensano con l’obiettivo di dare nuova vita a questa lavorazione millenaria: ” Bisogna sviluppare, divulgare. In passato erano tante le fornaci attive, ora il loro numero si è notevolmente ridotto e sono pochi i giovani, quasi tutti uomini, che vi lavorano”.
Accanto, dunque, alle lavorazioni tradizionali, bicchieri, vasellame, lampadari, nella fornace El Cocal si realizzano sculture, installazioni, oggetti di arte contemporanea. Ed, inoltre, l’obiettivo è costruire una rete, aprirsi sempre più alla collaborazione anche con artisti internazionali “per condividere sempre più la cultura di questa lavorazione”. Non manca l’attenzione alla formazione, presto accanto a Chiara e Mariana ci sarà una stagista diciottenne. “In questi primi quattro mesi di attività abbiamo sentito tanta attenzione nei confronti del nostro progetto, si sono avvicinate tante persone, tanti giovani”. Ed è a loro che le ” vetraie ribelli”, come qualcuno le ha definite, rivolgono un messaggio: “Bisogna credere in quello che si fa, nella propria passione. Non importa dove si arriverà, quello che conta è il percorso”. Chiara e Mariana il loro percorso lo hanno avviato, decidendo di realizzare quanto il momento attuale ed una mentalità forse troppo tradizionale sembravano non rendere possibile. Ed “El Cocal”, il gabbiano, il simbolo della libertà e della forza, non poteva che essere il loro simbolo.
FORNACE EL COCAL GLASS STUDIO
Campo San Bernardo 18 MURANO (Venezia)
Cell.: 3351420830
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