Da un po’ di settimane osserviamo con piacere e condividiamo una sorta di chiamata a raccolta dirette alle artigiane per martedì 7 marzo da parte di Arianna Bonafini, creatrice con Matilde De Cesare di un marchio particolare ‘Marì Debo’. L’iniziativa di confronto con altre artigiane è per loro prioritaria sul marchio. Questo denota un’apertura e un interesse reale, profondo e generoso per la crescita del settore che merita di essere approfondito.
Abbiamo incontrato Arianna cui chiediamo dettagli sull’incontro del 7 marzo: “L’ho pensato come una tappa di arrivo, perché dall’autunno fino ad oggi, è stato un semestre intenso. Attraverso la condivisione di un piccolo intensissimo esperimento di artigianato di qualità, una linea di borsette clic clac esclusiva realizzate a 4 mani (da qui il nome ‘Mari’ Debo’ – Arianna Bonafini, e Matilde De Cesare), mi si è aperto un mondo, reale e virtuale. Torino come luogo fisico e Instagram come spazio virtuale sono ‘abitati’ da un numero molto alto di artigiani, operatori del proprio ingegno ed hobbisti. Tre categorie che si distinguono per il trattamento giuridico e fiscale ma che sono unite dalla grande passione per il fare, il fare bene, l’unicità, la scelta accurata della materia prima, l’attenzione nella trasformazione e il collegamento tra passato, presente e futuro. Un mondo straordinariamente prolifico, arricchente, generoso, fertile e ricco di contenuti ma, una rarità oggi, poco strutturato e poco comunicato. Quindi la tappa di arrivo il 7, diventa tappa di partenza. Unire le forze, conoscersi, capire le esigenze condivise, raccontare e raccontarsi, approfondire tutele, normative e possibilità. E provare a ripartire insieme, strutturati, per futuri sviluppi”.
Dal “realizzare una borsetta artigianale” ad un progetto comune: che originale impostazione: “E’ lo stesso spirito, profondamente torinese del (provare a) saper fare bene ad animarmi. E chiamo questa nuova sfida ARTicolo UNICO. Il mio punto di vista è quindi un po’ interno e un po’ esterno. Interno perché ho provato in prima persona insieme a Matilde cosa significa scegliere la materia prima, ideare, sperimentare, realizzare, produrre, confezionare, presentare, distribuire, selezionare, studiare la nicchia di mercato e quant’altro. Ed esterno, perché per me è stato un desiderio ed una passione personale sfociati in un piccolo progetto creativo ma la mia formazione, il mio lavoro, il mio curriculum parlano le lingue in parte del diritto e dell’amministrazione e in parte della promozione e comunicazione. E quindi, senza anticipare i contenuti dell’incontro del 7 marzo, posso sicuramente già affermare che la realtà artigiana ha tutto di positivo. Va solo conosciuta. E non conoscere e farsi conoscere adeguatamente e nel modo giusto è la sua unica, grande, criticità”.
Quali sono i valori di questo ambito creativo declinato in differenti formule? “Come accennavo prima un valore del mondo artigiano e creativo è la sua particolare capacità di unire passato, presente e futuro. Non c’è infatti alcuna antitesi fra tecnologia e manualità, fra futuro e vintage. Anzi, quello che li armonizza è la conoscenza, il far sistema e il saper raccontare. E il 7 cominceremo insieme a lavorare a questo”-
Allora auguri per questo nuovo progetto con cui Fatto-a-mano volentieri collabora. Terremo aggiornati i nostri lettori. Ma forse ci sono altri auguri da dedicare? “Il vostro portale Fatto-a-mano è in sintonia meravigliosa con tutto quanto raccontato fino ad ora, ed è stato un incontro speciale. Colgo l’occasione per ringraziarvi con sincera e profonda gratitudine per avermi contattata. Quanto agli auguri, sì colgo l’occasione volentieri per un buon compleanno a Matilde. Senza di lei, credo, non sarei ‘partita per questo meraviglioso giro, fatto a tappe. Quindi grazie Matilde, mani d’oro e creatività pura, e auguri di cuore”. Auguri affettuosi anche da parte nostra.