Sapere che tutto il mondo del caffè sviluppato ovunque nel mondo da Roberto Messineo con il Caffe San Domenico sia partito dalla Val di Susa, S. Antonino per la precisione, e tale sia rimasto ci conforta molto. E’ vero, come dice lui, artigiano davvero sensibile alle innovazioni e alla capacità del “sentire” umano, che ormai siamo tutti interconnessi e poco conta da dove si muove la macchina produttiva. Ma le radici sono importanti e sono lì. Riassumere l’evoluzione della sua attività è davvero lungo ed è bene riepilogata sul suo sito cui rimandiamo i nostri lettori (www.caffesandomenico.com).
Qui va detto che Caffè San Domenico rappresenta una realtà artigiana che privilegia prodotti di qualità. Il Maestro torrefattore segue tutti i processi della lavorazione: selezione precisa dei chicchi di caffè verde crudi, tostatura ancora a legno, con il delicato legno di betulla, a fiamma bassa, e così via fino a quando non si percepiscono il loro gusto, profumo e “suono”. Qui il core business, il mai lasciato, da quando Roberto giovane conosce un torrefattore, inizia a frequentarne la bottega e si innamora del caffè incontrando un artigiano che generosamente gli apre il suo ricettario: “I vecchi artigiani erano molto restii a comunicare le loro competenze. Oggi questo atteggiamento diventa molto pericoloso”, ci dice.
Noi sappiamo che nel suo divenire professionale lui ha molto spaziato. Vola in alto spesso, da buon perito aereonautico… Conta tanto l’indole eclettica, la curiosità intellettuale, la facilità di relazione umana, tutte caratteristiche personali. Ma come può essere in altri ambiti artigianali, gli si apre un mondo, dalla collaborazione con marchi di ristorazione internazionale alla presenza in Università di prestigio come relatore di tesi o docente, dalla tracciabilità del suo caffè con blockchain al ruolo di Ambasciatore del Caffe all’Expo di Milano per conto di Slow Food e Rai Expo. E tanto altro ancora in giro per il mondo. Roberto sa svelare tutta la cultura, l’inventiva, la condivisione e la ricerca che si sviluppano dietro al caffè.
“Tutti gli artigiani devono ritrovare la sapienza delle botteghe antiche rinascimentali dove si faceva ricerca dei dettagli che fanno la differenza. Oggi è il tempo del ‘tutto e subito’. Questo atteggiamento richiede invece pazienza, tempo e possibilità di errore per arrivare però poi ad un prodotto unico ed esclusivo di qualità. Anche le multinazionali nella comunicazione richiamano spesso la produzione artigianale senza esserlo perché quel richiama premia e colpisce felicemente i sentimenti del consumatore. Secondo me contro il mito del fare in serie deve riaffermarsi il senso del buono, del particolare che rispetta le tradizioni”.
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Sappiamo tra i tanti di un nuovo progetto in fieri che valorizzerà ancor più il centro storico di Torino : “Sì con molta calma stiamo organizzando a pochi passi da Piazza Carignano l’apertura di una bottega vintage dove verranno vendute le capsule brevettate di natura vegetale anche sfuse in sacchetti, insieme al caffè in grani e al caffè tostato al momento della vendita per acquistarlo ‘fresco’. Accanto alla vendita abbiamo idea di realizzare la vendita on line attraverso una struttura cinematografica animata da un commesso anche show man, vero evento che offre più chance al prodotto. Questa struttura nel futuro potrà essere aperta anche alla vendita di altri artigiani. Sta cambiando il mondo del commercio, dobbiamo essere attenti alle sfumature, come artigiani non dobbiamo appiattirci su chi non lo è ma mantenere saldi i nostri punti di forza utilizzando gli strumenti tecnologici più moderni”
Volare alto sempre, giocare con la fantasia come i bambini, incoraggiare i più giovani anche nell’ottica di creare un futuro alla sua attività. Giovani capaci di raccogliere una tradizione che è botanica, leggenda, etica, antropologia, socialità, marketing , costume…”A costo di essere anche un po’ incoscienti dico ai giovani di vivere questo come un momento fantastico, esplosivo dove il tempo a disposizione è poco e perciò vanno aperti bene gli occhi e non aver paura di rischiare. La vita è una, non usiamo i sogni ma l’utopia perché l’utopia si può realizzare almeno in parte. I giovani oggi restano bloccati e condannati ad invecchiare precocemente. Ma si deve reagire con coraggio. E non dimentichiamo di guardarci sempre un po’ nell’animo senza farci travolgere dal tempo in corsa”.
La domanda finale è d’obbligo: cosa rappresenta il caffè e quali i suoi preferiti? “Il caffè è un rito, una grande metafora, un momento di relax, coccola, felicità. Oggi ci manca terribilmente poterlo gustare in pubblico proprio per il suo valore consolatorio. I miei caffè preferiti sono al risveglio il Miscela Principe (India – Brasile) che mi ricorda mia madre, durante il giorno quello energico del Guatemala, durante le feste il Jamaica, perfetto con i sigari”.
CAFFE SAN DOMENICO
Via Moncenisio, 10,
10050 – Sant’Antonino di Susa (TO)
Tel. 011/9631223
www.caffesandomenico.com
info@caffesandomenico.com
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