Tante vite in una persona sola che confluiscono trovando pace nel mare della creatività. Questa in breve la storia di Elena Marsico, che ha dato vita al laboratorio di Carta Pazza in San Salvario. Torinese di nascita, diplomata in chitarra classica al conservatorio di Alessandria, quindi altre espressioni artistiche come la tessitura di arazzi, la pittura su tavola spesso di grande formato scegliendo materiali molto materici. Infine scopre la carta e nella sua semplicità apparente, tutta la sua versatilità. Prima che questa diventi l’approdo finale.
Elena vive anche una lunga esperienza di educatrice presso una cooperativa per disabili psichici. Quell’ambiente scuote naturalmente le corde più profonde della sua sensibilità ma anche la porta attraverso laboratori artistici proprio di lavorazioni con carta e colla a trovare il suo sbocco.
Da 7 anni lavora da sola trasferendo anche, con grande piacere e riscontro la sua sapienza in corsi. “Sì il lavoro in cooperativa ha sviluppato un aspetto relazionale importante e mi ha fatto comprendere quanto anche la manualità artigianale creativa, il ‘fare con le mani’ possa essere terapeutico”.
Mentre le parliamo abbiamo meravigliosi danzatori di milonga, gatti, galline, animali in metamorfosi, equilibri su piccoli mondi, quadri luminosi, vasi, sculture, e tante stupende scritte che ci circondano di colore, bellezza, incanto. Pezzi unici ed irripetibili spesso richiesti in modo personalizzato. Tutto è davvero possibile. Sono creature complesse: “Sì il lavoro è molto più lungo di quanto si immagini. Io di base lavoro con carta e colla, incollando foglio su foglio a partire da un modello che spesso mi costruisco, per ottenere la forma voluta e soprattutto un prodotto resistente”. E’ una tecnica giapponese antica che Elena reinterpreta utilizzando carta di riciclo, carta velina e cartapaglia che per la sua porosità si presta bene.
A queste opere si aggiungono quelle di decorazione. Colori acrilici ma anche smalti, terre e giochi di carte veline per lavori dove il rilievo si alterna al cromatismo a campitura ampia graffiata. Esiste una cifra stilistica comune alle tue opere pur diverse? “L’ironia, forme allungate, essenziali, geometriche, ogni tanto la ricerca di una storia, di una narrazione”. E poi ci sono le scritte di carta e colla realizzate anche su ordinazione, capaci di arredare una parete, ricordare una data, un nome, una emozione…”La parola – ci dice- non è soltanto un suono o parola scritta. Ha un forte potere evocativo, è ciò che ci consente di comunicare ed esprimerci. La parola può essere poesia, magia. E fermarla ad esempio su una parete può diventare uno straordinario rimando” . Non deve faticare per convincerci….
CARTAPAZZA di ELENA MARSICO
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