Shirin Persia: un sogno diventato impresa artigianale

Con una nuova cartolina andiamo molto molto lontano, in Iran, magica Persia antica, paese incredibilmente grande, sfaccettato, dalle origini di grande valore artistico ed anche artigianale. In questa scoperta fantastica ci accompagna Ala Azadkia che ci parla in realtà da Trento della sua avventura professionale che si intreccia con quella umana in modo indissolubile. Ala è iraniana, ingegnere meccanico là, e gestionale qui in Italia dove non solo incontra l’amore (con il marito Davide infatti sono grandi appassionati di natura e arrampicatori) ma riesce partendo proprio da una tesi a sviluppare un progetto strategico che si trasformerà in “Shirin Persia”.

Ma andiamo per tappe. Intanto cosa significa Shirin? “Dolce” e Ala lo è davvero tantissimo ma anche determinata a cogliere il meglio di una risorsa del suo Paese per convertirlo in oggetti artigianali realizzati da cooperative locali e da lei distribuiti e promossi da Trento. Stiamo parlando dello zafferano, detto ‘oro rosso’ secondo prodotto iraniano dopo il petrolio. Il 95% dello zafferano nel mondo arriva dall’Iran. Ma l’idea vincente di Ala, sostenuta da una visione del mercato equo e solidale, non meramente finalizzato al profitto è stato quello di utilizzarne i petali di un colore straordinario per convertirlo in oggetti.

  • Photo Alireza Azadkia

Per questo negli ultimi anni è nata “Shirin Persia” dove fa tutto lei: “E’ così, ho pensato di dare concretezza alla tesi, un business plan accurato. Ho contattato cooperative locali e iniziato con loro una produzione prima di candele decorative, quindi bijoux con fiori essiccati contenuti in sacchetti fatti a mano tinti sempre con i petali, quindi sciarpe bellissime (grazie alla cooperativa delle donne di Khorashad)”. Acquistare questi prodotti attraverso il sito significa entrare nella vita di chi li realizza (quando si poteva Ala aveva promosso anche viaggi di turismo responsabile proprio in Iran con l’Agenzia Viaggi e Miraggi). “Ho scelto lo zafferano di migliore qualità della provincia di Qa’en (nella regione del sud Khorasan), e ho creato una filiera corta per far conoscere ai consumatori la conoscenza e cultura dello rafferano e di chi lo produce che va sostenuto. Io e Davide siamo la cordata di Shirin Persia, compagni nella vita, uniti in un sogno fatto di progetti e valori. Il nome della nostra comunità, la prima transanazionale di Slow food si chiama ‘comunità dei produttori e co produttori dello zafferano di Qa’en’.  Sono così felice di aver impostato il lavoro in modo da valorizzare l’impegno di tutti, il successo di un gruppo. Io riesco da qui a dare forti motivazioni al lavoro straordinario di queste comunità molto spesse femminili”. So che anche in Italia sei riuscita ad aggregarti a produttori locali di altro genere: “Si, il principio è lo stesso. Collaborazione e integrazione per prodotti di qualità che utilizzino il nostro zafferano condividendo con noi etica del lavoro e solidarietà. E’ nata ad esempio con Lucia Delvecchio, titolare del Birrificio artigianale 5+ la Birra di frumento allo zafferano con luppoli americani, secca e rinfrescante e con Angelo Pezzarossa della Pasticceria Nuova Lady di San Secondo Parmense una Colomba buonissima a base di zafferano e cedro (e presto anche biscotti salati…). Nel nostro bazar on line tutto è disponibile”.

Immagino grandi progetti per il futuro: “Sì – mi dice con entusiasmo – accessori con tessuti ricamati in modo eccellente, borse, bijoux unici di straordinaria finezza, stampe naturali con i fiori di zafferano su tessuti fatti a mano con cui realizzare vestiti essenziali dove è il tessuto il protagonista….”. L’elenco sarebbe lungo, auguriamo ad Ala tutto il meglio che merita per i valori etici che persegue cui ci associamo. Con lei un “fatto a mano” autentico, davvero a km zero nella condivisione.

SHIRIN PERSIA
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